Logistics Real Estate: Facing the Covid-19 Challenge, by Sandro Innocenti, Country manager Italy

Nel corso degli ultimi mesi ettimane abbiamo tutti dovuto confrontarci con le sfide personali e professionali posteci dal Covid-19. E abbiamo dovuto adattarci molto rapidamente a una nuova e complessa realtà tra confinamento casalingo, gestione familiare e attività lavorativa.

In questo difficile periodo la nostra attività non si è fermata. Avendo investito nel tempo in tecnologie e supporto, i nostri team erano già pronti per gestire da remoto sia l’operatività aziendale sia le relazioni con clienti e fornitori. Prologis Italia proseguirà con questa modalità lavorativa fino a metà giugno quando prevediamo di riaprire dei nostri uffici. I nostri Construction Manager Operations sono tuttavia già da tempo impegnati direttamente presso i 6 cantieri di edifici build-to-suit in fase di realizzazione.

Il nuovo contesto creato dal Coronavirus pone tutti gli operatori economici dinnanzi a diverse incognite. Per cercare di comprendere come il settore immobiliare logistico è destinato ad evolvere sulla spinta dei cambiamenti indotti dal virus sui comportamenti dei consumatori e sulla riorganizzazione delle supply chain, Prologis ha pubblicato in queste settimane alcune brevi report di approfondimento.

Nell’immediato futuro, il contesto economico molto incerto è destinato ad avere un impatto sulle richieste di nuovi edifici per la logistica a livello globale. Per un periodo di tempo non quantificabile è probabile che i settori più colpiti non saranno in grado di tornare ad operare a livelli pre-Covid19. In particolare i settori turismo, trasporti, abbigliamento retail tradizionale, ristorazione e auto faranno fatica a riprendersi. Questo sia a causa delle misure di distanziamento sociale introdotte sia perché rappresentano settori dell’economia ove i consumi sono discrezionali.

I mutamenti indotti dal virus sui comportamenti dei consumatori sono destinati a perdurare nel tempo. Tra questi il ricorso anche in Italia all’e-commerce da parte di segmenti sempre più ampi della popolazione e la scoperta dell’acquisto online e della consegna a casa di generi alimentari e di prima necessità. Questo cambio di paradigma beneficerà le aziende votate all’e-commerce e accelererà la trasformazione del settore alimentare sospingendo anche lo sviluppo della logistica urbana.

Non vi è inoltre dubbio che la pandemia porterà anche a un profondo riesame delle supply chain. Si tratta di fatto di un evento che potrebbe accelerare un processo che era già stato avviato dalle aziende su scala globale a seguito delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. In questo contesto sarà necessario valutare come queste si accorceranno, su quali livelli si attesterà la rivalutazione della ratio ideale tra inventario e vendite, quali cambiamenti subirà l’e-fulfillment e quali saranno le strategie di approvvigionamento.

In conclusione il nuovo contesto pur caratterizzandosi per elementi di grande incertezza dovrebbe portare nel medio termine ad un ulteriore sviluppo del settore immobiliare logistico di nuova generazione. Questo significa edifici sempre più sostenibili ed efficienti, parchi logistici accoglienti ripensati per offrire una gamma sempre più ampia di servizi alle persone, edifici per la logistica urbana progettati con nuovi criteri e per sostenere una mobilità sempre più “green”.

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